Siamo proprio sicuri che la nostra mente ci appartiene?

La mente umana rimane, ancora oggi, un grande mistero. Da dove scaturisce? Chi la controlla? Sono domande che non hanno avuto ancora una risposta. Si sente parlare spesso delle influenze che l’io, il super-io, l’inconscio e la realtà, hanno
sulla nostra mente. Ma a chi appartiene la nostra mente?
Studi neuroscientifici dimostrano che le nostre decisioni, come ad esempio quella di
accendere la televisione o prendere un bicchiere d’acqua per bere, non sono prese
da noi, ma dal nostro cervello, un secondo prima l’esecuzione dell’azione.
Durante il sonno, inoltre, pare sia sempre il cervello a scegliere la trama dei nostri sogni, in base agli stati fisiologici del nostro organismo e all’ambiente in cui ci troviamo a dormire.
Se nel sogno mi scappa la pipì è perché in realtà devo farla: è il cervello a creare la scena di noi che corriamo in bagno (e che il bagno in sogno non si trova mai, per fortuna…). E ancora. Se mi sveglio di soprassalto perché qualcuno in sogno mi ha fischiato in un orecchio, mi accorgo dopo che era tutta una costruzione del mio cervello e che a “fischiare” in realtà era il campanello di casa.
Non solo nei sogni, ma anche durante la veglia non siamo padroni della nostra mente. Quanti pensieri ci piombano all’improvviso: la bolletta da pagare, quel lavoro da finire.Ma siamo proprio sicuri che la “nostra” mente ci appartenga?

Io credo che la mente sia un po’ come una lavagna sulla quale, attraverso dei gessetti, il nostro io, la nostra parte morale e il nostro inconscio, scrivono i loro pensieri. Spesso, a causa dei differenti punti di vista, uno di loro cancella le scritte degli altri e viceversa. Poi, a ordinare il tutto ci pensa la realtà che, con un enorme cancellino, provvede a ripulire la lavagna.

Lino Missio

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