Ripropongo un mio articolo, pubblicato alcuni mesi fa, come risposta, ad una delle domande che mi rivolgono con più frequenza, ossia: Con l’Ipnosi è possibile risalire alle vite precedenti? Ma soprattutto: Esistono, o no, le vite precedenti?
Coloro che hanno già partecipato ai miei corsi, conoscono già la risposta. Per tutti gli altri, ecco qui l’articolo. Buona lettura.
ESISTONO LE VITE PRECEDENTI?
Prendo spunto dal commento che mi ha scritto uno psichiatra su un mio post, eccolo: “Mi lascia perplesso sentir parlare di regressione a supposte vite precedenti e settimo senso da parte di uno psicologo…”
Per chi ha frequentato i miei corsi, sa benissimo che il problema dell’esistenza o meno, delle vite precedenti, non si pone.
Chi lavora con l’ipnosi, sa perfettamente che durante le sedute, i pazienti possono raccontare traumi o esprimere emozioni, legate al loro passato o, appunto, alle loro vite precedenti.
Ma al professionista non interessa stabilire l’esistenza o meno delle vite passate.
Se esistono o no, quello non conta. Ciò che importa è quello che accade al paziente.
Spesso, dopo il processo di regressione, alcune sintomatologie spariscono.
Ricordo il caso di una mia paziente che aveva la fobia del fuoco. Non poteva avvicinarsi nemmeno ai fornelli della cucina.
Durante una regressione, ha rivissuto una sua vita precedente dove a causa di un incidente stradale, moriva carbonizzata.
Al suo risveglio, non aveva più paura del fuoco, nemmeno avvicinandole un accendino sulla sua mano. L’effetto dura ancora oggi. E cucina tranquillamente pietanze per tutta la famiglia.
Secondo voi, mi sono posto il problema dell’esistenza o meno di quella sua vita precedente?
Ma nemmeno per sogno!!!
Ai miei corsi – e chi mi segue lo sa – spiego sempre che le vite precedenti potrebbero anche essere un fenomeno generato dalla nostra mente. Un processo necessario per liberare emozioni che, altrimenti, non avrebbero modo di fluire.
Durante lo stato ipnotico, infatti, la nostra mente potrebbe creare un teatrino nel quale dare all’emozione una via di fuga. Un contesto dove potersi esprimere.
Un po’ come quando ci scappa la pipì durante il sonno. Se la nostra mente vuole dare una mano alla vescica, sa cosa farci sognare. Se dopo una serie di bagni occupati, ce ne presenterà uno libero e spazioso, ecco che risulterà inevitabile trattenersi e al nostro risveglio ci troveremo bagnati!!!
A parte l’esempio divertente, l’argomento delle vite precedenti è più complesso e meno superficiale di quello che sembra.
Per concludere, vorrei aggiungere un’ultima cosa.
Anche se non mi fossi mai avvicinato alle vite precedenti o, meglio, a ciò che il fenomeno della regressione può rappresentare per la psicologia, non avrei nessuna perplessità nel vedere un collega che lavora in tale ambito. Perché?
Perché, il primo passo per uno psicologo, oltre che dare un giudizio senza conoscere il contenuto e basandosi su proprie sensazioni, è proprio quello di rispettare le credenze di chi, raccontandoti di una vita precedente, viene a chiederti aiuto. E tutto questo, credo, dovrebbe valere anche per la categoria che, il mio amico perplesso, riveste!!!
Con affetto,
Lino
www.linomissio.com