L’ipnosi è uno stato modificato di coscienza simile al sonno che noi tutti sperimentiamo quotidianamente, ad esempio durante la guida, la lettura di un libro, al nostro risveglio, ecc.
In questo stato ci si allontana dalla nostra parte cosciente per entrare più in profondità nel nostro inconscio.
Questo stato del tutto naturale può essere indotto anche attraverso alcune tecniche.
Occorre sfatare due false credenze sull’ipnosi.
La prima è che nello stato di trance non si perde coscienza (non si va in coma, non si sviene o cose del genere). Si rimane sempre in contatto con la realtà.
La seconda è che chi induce l’ipnosi non ha assolutamente nessun potere magico, semplicemente mette in atto una procedura che può essere eseguita in seguito ad opportuna formazione.
Ora arrivo al punto più cruciale, ovvero, quello delle vite precedenti.
Chi lavora nel campo dell’ipnosi sa benissimo che in alcuni casi i soggetti in stato di trance possono narrare esperienze che non appartengono alla vita che stanno vivendo.
Questo non dimostra l’esistenza di vite precedenti. Accade però un fenomeno del tutto particolare: ad alcuni soggetti dopo il racconto spariscono i sintomi per cui si erano presentati.
È come se la storia raccontata “sciogliesse” le loro emozioni somatizzate.
Sono diverse le ipotesi che si possono fare, ma nessuna può confermare l’esistenza o meno delle vite precedenti.
Ciò che però stupisce è come da un fatto così misterioso possa nascere una soluzione.