Mi capita spesso, durante i miei corsi, di raccontare alcuni casi clinici relativi a maltrattamenti, violenze sessuali, problemi di coppia, disagi familiari, affettivi, lavorativi, ecc. Osservo sempre come, in base al racconto, alcune persone cambiano espressione, atteggiamento, si irrigidiscono, diventano nervosi, tesi. Ecco che capisco i problemi privati che attanagliano ogni singolo partecipante. Con il tempo mi sono accorto che questo metodo potevo adottarlo anche all’interno delle mie sedute come diagnosi. E così è stato. Ho iniziato quindi a raccontare alcune storie per leggere le emozioni di ritorno dei miei pazienti. Non importa se le storie narrate sono vere o inventate, ciò che conta è osservare le reazioni degli ascoltatori. Una volta acquisita la giusta sensibilità nella lettura delle emozioni, rimane semplice capire quali sono le problematiche delle persone che ci stanno di fronte. Quello del racconto è un ottimo metodo di diagnosi che, in alcuni casi, supera le tecniche diagnostiche tradizionali. Come si sa, a me piace sempre trovare un nome ad ogni tecnica che utilizzo, e in questo caso, il nome che ho pensato per questa tecnica è “Psicosorar”, perché come avviene per il Sonar, vengono letti i segnali di ritorno.
Lino Missio