Un sogno

Un sogno.
Per realizzarlo occorre un progetto.
Eppure la parola sogno ci porta fuori strada. Si perché nella dimensione dei sogni tutto si avvera, tutto è permesso, senza nessun intervento. Ma nella realtà non è così. 
Dietro ad ogni sogno che si realizza ci sta sempre un progetto. Ed un progetto ha bisogno di obiettivi ed azioni. Detta così sembra che progettare la propria vita privi quest’ultima di tutta la sua naturalezza. Ma non è cosi. Perché? 
Perché se non sarai tu a progettare la tua vita, qualcun altro lo farà per te. 

Identità

Ricercare la propria identità al di fuori di noi può condurci all’infelicità.
Riconoscere se stessi con gli accessori e gli stereotipi dettati dalla società in “evoluzione” ci spinge a costruire una identità allargata, guidata da un progresso che non sempre è in linea con il nostro benessere. 
Se ricerchiamo o costruiamo la nostra identità attraverso queste variabili ci sentiremo sempre inadeguati.
È per questo che la nostra identità è da ricercare dentro di noi, nel profondodella nostra essenza. 
Occorre sentirsi se stessi per ciò che veramente siamo e non per ciò che dobbiamo essere per gli altri. 
Solo in questo modo potremo utilizzare il progresso e scegliere il nostro posto all’interno della nostra società.

Il Cervello e la sua Coscienza

Dall’introduzione:

La nostra esperienza cosciente è costituita da innumerevoli stati qualitativi, ovvero: colori, odori, sapori, dolori, sensazioni tattili, cinestetiche, propriocettive, ma anche, piaceri, emozioni, stati d’animo, etc.

Come queste sensazioni riescano a divenire coscienti è ancora un mistero sul quale la scienza non ha ancora dato una spiegazione esauriente.

Per questo motivo, la coscienza è diventata una degli argomenti più affascinanti che suscita l’interesse di molti studiosi che vanno dallo scienziato cognitivo al filosofo, dallo psicologo al neuroscienziato ed altri ancora.

E’ in questa ottica che il presente volume vuole trattare lo studio della coscienza.

E’ grazie allo studio multidisciplinare che un giorno, forse, si potrà arrivare ad una teoria fondamentale della coscienza.

Emozioni positive e negative

Spesso in psicologia si parla di emozioni positive ed emozioni negative. In realtà è errato fare questa distinzione.
Le emozioni sono tutte positive perché da un punto di vista evoluzionistico tutte quante hanno un loro preciso scopo.
La distinzione corretta invece è suddividere le emozioni in piacevoli e spiacevoli. Entrambe le categorie possono essere considerate positive perché hanno l’obiettivo comune di guidarci all’interno della nostra esistenza.

La rabbia

La rabbia da un punto di vista evoluzionistico è un sentimento che nasce in risposta ad una situazione in cui ci si sente minacciati.
Ha il compito di predisporre l’organismo ad una azione di difesa.
In quella circostanza si è più forti e l’espressione corporea assume una figura che intimidisce l’avversario.
In sostanza, la rabbia ci mette nella posizione di difenderci ed attaccare chi in quel momento ci appare pericoloso per la nostra incolumità.
Ma a volte la rabbia nasce da situazioni non minacciose che ci sfuggono di mano.
Se il sentimento di rabbia in questi casi non viene risolto, può minare la nostra salute fisica e mentale.
Nei casi più estremi se la rabbia non viene elaborata e si riversa su noi stessi può dare origine a meccanismi autodistruttivi. A risentirne è anche il nostro sistema immunitario.
Per la psicosomatica, infatti, alla base delle malattie autoimmuni vi è una rabbia repressa ed indirizzata su se stessi. Prendere consapevolezza e lavorare alla risoluzione di questi meccanismi può portare un grosso beneficio alla nostra salute.

L’amore come protezione

Appena nasciamo, a garantire la nostra sopravvivenza è l’amore. 
Dobbiamo contare sull’amore dei nostri genitori, della nostra famiglia o di chi ci alleva e si prende cura di noi.
Grazie all’amore avremo la possibilità di crescere, imparare e formare il nostro carattere. Le nostre vite. 
Purtroppo non è sempre così. 
Alcuni bambini nascono e crescono in contesti dove a regnare non è l’amore ma l’odio. Ma la cosa più sconcertante è che tutto questo odio è seminato dalle stesse persone che avrebbero dovuto – con amore – prendersi cura di loro.

L’abito non fa il monaco?

Una delle cose che mi piace di più dei giovani di oggi è che nel loro lavoro sanno mantenere la loro personalità.

Qualsiasi attività facciano la riempiono di disinvoltura e di naturalezza.

Non si nascondono dietro a circostanze o a pregiudizi.

Dal commesso alla dottoressa, dall’idraulico al bancario, è bello osservare come la loro personalità si integra con la professionalità divenendo un tutt’uno.

I giovani badano alla sostanza e non alla forma.

Non temono che un tatuaggio o un piercing possa mettere in discussione la loro preparazione e capacità.

A garantire la professionalità infatti non è una cravatta o un tailleur ma la formazione, lo studio e le competenze che si guadagnano col tempo.

I giovani non valutano la professionalità di una persona guardandola dalla testa ai piedi. E semmai ti osservano in quel modo lo fanno perché sono interessati a qualcosa che indossi.

Si dice che l’abito non fa il monaco ma non è ancora così, ma grazie ai giovani questi detto assumerà la sua verità.

Cooperazione e non competizione

Spesso ci si dimentica che per raggiungere ciò che si desidera non occorre mettersi in competizione e passare sulla testa degli altri per dimostrare che si è più bravi e forti. 
Al contrario la cooperazione favorisce il raggiungimento del nostro obiettivo e di quello degli altri condividendo insieme i successi ottenuti con una conseguente qualità di vita migliore.

Il trauma e la sua rimozione

La rimozione, che a volte si presenta successivamente ad un evento traumatico, è una protezione messa in atto dalla nostra mente.

Dopo un violento trauma la mente rimuove l’accaduto per permettere al soggetto di continuare a vivere senza che l’evento possa essere d’ostacolo al vivere quotidiano.

Il fenomeno della rimozione è necessario affinché il tempo possa fare il suo corso. Lo stesso vale per i sintomi che si presentano in seguito al trauma.

Ammettiamo che una donna, attraverso una regressione ipnotica o altre modalità, scopra di aver subito una violenza sessuale da parte del padre e della quale non aveva nessun ricordo.
La rimozione in questo caso ha avuto il compito di proteggerla e non farla scivolare in pensieri ed emozioni intensi e controproducenti per la sua esistenza.
La stessa cosa vale per i sintomi da lei presentati: l’odio per il padre e l’ansia provata al suo avvicinarsi, hanno avuto la funzione di proteggerla dal suo orco.

Dunque la rimozione come i sintomi che si presentano in seguito ad un trauma hanno un loro preciso disegno evoluzionistico: proteggerci e garantire la nostra sopravvivenza.

Non è però sempre così. A volte i sintomi possono presentare un “eccesso” di difesa e creare un forte disagio alla persona.

Ritornando all’esempio di prima se la donna, attraverso i sintomi, riversa odio non solo verso il padre ma, per l’effetto “alone”, anche nei confronti di tutti gli altri uomini ecco che allora questo potrà diventare un vero e proprio disagio per la sua esistenza.

È in questi casi che è necessario, se richiesto, un intervento che possa agire sulle dinamiche di rimozione e sugli aspetti di ridefinizione cognitivo-emozionali dei sintomi.

Ho parlato di rimozione e di sintomi conseguenti ad un trauma.
È naturale che l’oggetto del trauma è di fondamentale importanza ed anch’esso nel momento in cui si rivela al paziente va trattato con opportuni strumenti.

Ma l’argomento è molto vasto e va oltre quello che è possibile sviluppare in questa sede.

Rispetto

Rispetto è una delle parole che più amo.
È meraviglioso osservare come alcune persone nelle loro dinamiche di comunicazione e di confronto lo osservano.
Da un punto di vista evoluzionistico ha la funzione di garantire la nostra sopravvivenza perché ci consente di non entrare in conflitto e di rispettarci.
In alcuni popoli è più presente in altri meno.
Sta di fatto che è un valore inestimabile e consente insieme ad altri valori di diffondere Amore in questo mondo che ne ha tanto bisogno.