L’adolescenza: tra biologia e cultura

Non è un caso che durante l’adolescenza i nostri ragazzi entrano in conflitto con noi genitori.

La natura ha programmato anche questo.

La nascita di questi conflitti ha origini genetiche.

È un periodo in cui gli adolescenti devono staccarsi dalla famiglia di origine e crearne una propria.

Le relazioni affettive cambiano (le coccole si trasformano in discussioni) per dare spazio alla creazione di vite e spazi indipendenti.

La nostra cultura però frena la spinta biologica.

La società odierna è ben lontana dalla vita dei nostri antenati dove era sufficiente costruirsi una capanna e procurarsi il cibo necessario con la caccia e la pesca.

L’Homo sapiens sapiens (che tanto sapiens ha dimostrato di non esserlo), per la sua indipendenza, necessita di completare studi, di cercarsi un lavoro e di trovare una casa.

A prima vista tutto questo ci può apparire normale, ma la nostra biologia ancora non si è sintonizzata del tutto con i nostri stili di vita, un disequilibro che genera tensioni di natura psicologica e relazionale.

Dunque, se ci capita di litigare con i nostri ragazzi adolescenti, ricordiamoci che biologicamente stanno richiedendo la loro indipendenza, ma che culturalmente la nostra società, così come è strutturata, non è pronta a concedergliela.

Insegnami la felicità

Alcuni anni fa una mia piccola paziente alla sua prima visita mi disse: “Tu sei uno psicologo e io sono qui perché voglio che tu possa insegnarmi la felicità!

Per quella bambina lo psicologo era questo: una persona che ti insegna ad essere felice (che tenerezza).

Quella frase mi colpì.

Misi in atto tutti gli strumenti che avevo in mio possesso per poterla aiutare a ritrovare serenità e gioia in quella sua vita già segnata da un vissuto pieno di sofferenze.

Per fortuna tutto andò per il verso giusto ed oggi quella mia piccola paziente è una giovane donna felice e realizzata.

Ma quella sua frase mi è rimasta nella testa.

Oggi, se qualcuno mi chiede che lavoro faccio, mi viene da rispondere: insegno la felicità.

Si perché per me è proprio questo che uno psicologo deve saper fare: indicare la strada della felicità a chi, in un momento di difficoltà, ha perso la speranza di ritrovare serenità nella propria vita.

Sii la persona che desideri essere

Ho lavorato tantissimo su me stesso.

Ho smontato convinzioni limitanti e costruito nuove strade di pensiero.

Non mi sono mai arreso ai “non ce la farai” che partivano sia dalla mia testa sia dalla bocca di alcune persone.

Ho creduto sempre in quello che facevo e in quello che desideravo raggiungere.

Ho fatto tanti errori, o per meglio dire esperienze, che mi hanno dato la vera forza per andare avanti.

Si perché non esistono errori: se hai fatto qualcosa che non è riuscita, è andata male, quella è un’esperienza che lascia dentro di te un insegnamento.

Quello che accadute di buono nella nostra vita ci dona entusiasmo e gioia di proseguire nel lavoro sul cambiamento.

Ma ciò che ci cambia veramente la vita, sono le sconfitte, le sofferenze, perché è attraverso le delusioni e il dolore che si trova la forza di rialzarsi e andare avanti nel nostro percorso di vita.

Non arrenderti mai e segui la strada del tuo cambiamento.

Solo in questo modo potrai arrivare a conoscere e scoprire la tua vera identità.

Il sorriso è un antidepressivo

Mi piace sorridere e lo faccio molto volentieri.
Un sorriso ti cambia la giornata, ti fa sentire felice e ti fa apprezzare le cose più semplici che la vita può donarti.

E poi con un sorriso puoi cambiare la giornata anche a chi non è più abituato a riceverne e né a donarne perché la vita per quella persona è stata difficile.

Ma il sorriso è contagioso, è un antidepressivo naturale che può far scatenare una reazione a catena e portare gioia in quei cuori dove da molto tempo non c’è più elicità.

Dovremo cominciare a sorridere di più e a sorriderci anche quando non conoscendoci veniamo in contatto con le nostre preziose vite.

Il leone mangia per primo

Ogni tanto mi piace raccontare la storia del leone.

Quando i leoni cacciano, dopo aver ucciso la preda, iniziano a cibarsene per primi, lasciando che i loro piccoli mangino per ultimi.

E se i loro cuccioli si avvicinano, ecco che gli adulti li tengono a distanza fino a quando non avranno terminato di sfamarsi.

Per noi esseri umani questo comportamento può apparirci un po’ egoista: siamo abituati a cibare per primi i nostri bimbi.

Fare al contrario, ad alcuni, potrebbe far nascere dei sensi di colpa (avrei dovuto prima accontentare il mio bambino e dopo me).

Ma c’è un motivo per cui i leoni si comportano in questo modo.

I leoni adulti, mangiando per primi, garantiscono la ripresa delle loro forze perdute durante la caccia.

Così facendo sono in grado di recuperare tutte le energie ed essere pronti a difendere la loro prole, in caso di agguato da parte di predatori.

Dunque, dietro a questo apparente comportamento egoistico, si nasconde una forma d’amore e di protezione verso i loro cuccioli.

Ma perché mi piace raccontare questa storia?

Per ricordare che per prendersi cura delle persone che amiamo, prima di tutto, occorre prendersi cura di noi stessi.

È solo in questo modo, salvaguardando la propria persona e salute, che saremo in grado di proteggere e dare sicurezza, alle persone più importanti della nostra vita.

Le emozioni e la postura

Un po’ di anni fa quando mio figlio Matteo era piccolo, aveva i piedi valghi.

L’unica soluzione che mi avevano prospettato per correggere il problema era chirurgica, ovvero, inserire due viti nelle articolazioni delle caviglie con successiva ingessatura di entrambe le gambe per alcune settimane.

Ma io e mio figlio non ci siamo arresi.

Credo nelle potenzialità e nelle risorse del nostro organismo e una strada alternativa doveva pur esserci.

Abbiamo lavorato insieme per mesi con esercizi di postura e con l’aiuto di strumenti fatti in casa e il ricorso a plantari considerati inutili data la gravità del problema.

Cosa è successo dopo?

Ad una visita di controllo fatta un anno dopo, Matteo non aveva più i piedi valghi.
Una grande vittoria e soddisfazione!

Oggi, dopo anni, mi è venuta in mente questa storia e l’ho voluta condividere con voi per riflettere insieme sulle potenzialità che il nostro organismo, unito alla potenza della nostra motivazione, può sprigionare.

A proposito, ogni postura, come ci suggerisce la psicologia, ha il suo significato, infatti, Matteo, dopo aver risolto il suo problema ai piedi, ha anche sviluppato più sicurezza e decisione.

Dunque, il nostro corpo con i sui gesti e la sua postura dice chi siamo, ma allo stesso tempo lavorando su di esso è possibile cambiare ciò che pensiamo di essere.

Consulenza psicologica on line anche per gli Italiani all’estero

Da marzo 2020, la modalità di intervento e sostegno psicologico è cambiata.

Dott. Lino Missio

Con lo scoppio della pandemia, noi psicologi, abbiamo dovuto creare nuovi approcci e metodi efficaci per continuare il nostro lavoro di consulenza e sostegno psicologico anche da remoto.

Questa situazione d’emergenza ci ha permesso di acquisire nuove capacità e di sviluppare nuove tecniche di intervento psicologico che, per la loro efficacia, sono paragonabili alle tecniche tradizionali utilizzate nelle sedute dal “vivo”.

Ammetto, inizialmente, che per me è stato difficile utilizzare questi nuovi approcci, ma con il tempo è diventato tutto più naturale, sia per me che per i pazienti.

Oggi, a distanza di un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, le sedute on Line fanno parte della mia attività professionale.

Per la loro efficacia e importanza ho aperto il servizio di consulenza on Line anche agli italiani all’estero.

Si perché anche se vivono fuori dall’Italia, le loro radici sono italiane, e la psicologia risente degli aspetti culturali.
E chi meglio di uno psicologo italiano può capire gli italiani all’estero!? 😜

Vittima o carnefice?

Vittima o carnefice?
Tutti sappiamo la differenza che c’è fra una vittima ed un carnefice.
Ma c’è una tipologia di persona che dietro alla veste di vittima nasconde quella del carnefice.

È difficile da identificare perché presenta tutte le caratteristiche di una vera vittima.

Agisce in silenzio, con un fare remissivo, pilota le tue scelte e ti fa sentire in colpa se le tue decisioni sono diverse dalle sue.

Sei tu la causa delle sue sofferenze, del suo stare male, della sua sfortuna e addirittura delle sue malattie.

Con questo meccanismo ti mette all’angolo, ti incaglia in una rete dove ti è difficile uscirne fuori.

Come un vampiro energetico succhia tutte le tue energie e ti toglie completamente le forze.

Ma la sua più grande abilità è quella di creare ai tuoi occhi e a quelli degli altri l’immagine di te come del suo più spietato e crudele carnefice.

I poteri della musica

La musica ha il potere di smuovere la chimica delle nostre emozioni e raggiungere i ricordi più nascosti e remoti contenuti nelle profondità della nostra anima.

E con ogni canzone si svegliano attimi della nostra esistenza, che se anche sono passati, ci appartengono.

Togliere voce a chi voce non dà

Abbiamo un grande potere qui sui Social: togliere voce a chi voce non ci dà.

L’ho capito ieri, togliendo il mio “Mi Piace” ad una pagina giornalistica.

Voi penserete: e quale è la novità?
Lo si sapeva già!

Si questo è vero, ma ci pensate quanto questa azione sia potente?

La perdita di follower toglie visibilità e voce ad una pagina. La fa diventare innocua.

Con questa azione abbiamo il potere di azzittire qualsiasi testata giornalistica o pagina che trasmette notizie di convenienza senza possibilità di alcuna replica.

Ci pensate al risultato di una azione collettiva di questo tipo?

In pochi attimi si azzererebbe o si ridurrebbe il numero dei follower (a quello dei soli sostenitori di pensiero), togliendo così voce e portata alla pagina.

E se il numero dei seguaci rimanenti è comunque alto?
Pazienza, vorrà dire che noi faremo parte della minoranza.

Ma una cosa rimarrebbe a nostro vantaggio.
Quale?

Esserci tolti dalle scatole tante negatività!